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ai fasti della gloria, e Carlo imperatore troppo la conosceva e l’amava. Che che ne sia il papa, per liberarsi, fu costretto a sottoscrivere nel mese di giugno una capitolazione imperiosa e gravosissima col principe d’Orange e co’ principali offiziali, oltre al pagare fra tre mesi all’armata quattrocentomila ducati.

Mentre il duca di Borbone aveva condotte a Roma le principali forze di Cesare, e che stavasene il Leyva a Milano con pochi armati, i Veneziani s’innoltrarono, lo Sforza uscissene dal Cremonese, e si pensò di cogliere il momento per discacciare l’imperiale potenza dall’Italia. Anche il re cristianissimo a tempo assai opportuno, cioè verso la fine di luglio, mandò in Italia Odetto di Fois signore di Lautrec, con mille uomini di