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a Carlo V la nuova del sacco di Roma, ordinò pubbliche preghiere in tutta la Spagna per la liberazione del sommo pontefice, assediato in castel Sant’Angelo dalla sua armata. Forse queste dimostrazioni non furono una ipocrisia, come taluno ha creduto; ipocrisia che non avrebbe fatto altro effetto, se non quello di macchiare la gloria di Carlo V, degradandolo alla furberia d’un meschino e debole principe. Probabilmente nè Carlo V comandò quest’impresa, nè se ne compiacque; poichè l’insulto all’inerme sacerdozio non poteva ascriversi