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motivo della presa di Roma, poichè la tentarono con sommo impeto, da disperati.
Sembra che Carlo V nulla sapesse della spedizione intrapresa dal suo esercito d’Italia contro Roma, nè che fosse in sua potere di liberare il papa. L’esercito era composto di gregari stranieri, che non erano sudditi dell’imperatore, che non erano pagati da lui, e che non conoscevano se non i loro generali, e il Borbone sopra tutti. Le armate allora erano collettizie, e radunate per un tempo e per un oggetto determinato. Il vicerè Lannoy, a nome dell’imperatore, tentò invano di distogliere il duca di Borbone dall’impresa, ed altamente riclamava l’osservanza della tregua da lui fatta con Clemente VII in nome cesareo. A Carlo V nè dovea nè poteva piacere la mossa del Borbone e dell’esercito suo verso di Roma, se non per altro, perchè nessun utile egli ritraeva dalla oppressione del papa, e sommo odio acquistavasi presso tutta la cristianità.
Appena il duca di Borbone fu