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pace fra que’ due monarchi, con aver ceduto911 il re a Cesare tutti i suoi diritti sopra il regno di Napoli, Milano, Genova, Fiandra ed altri luoghi, e con obbligo di cedergli il ducato della Borgogna con altri Stati, per tacere tante altre condizioni, tutte gravosissime al re cristianissimo. Il gran cancelliere Mercurino da Gattinara, siccome quegli che detestava sì fatto accordo, ben prevedendo quel che poscia ne avvenne, con tutto il comando e l’indignazione di Cesare, non volle mai sottoscriverlo, allegando non convenire all’uffizio suo l’approvar risoluzioni perniciose alla corona. Il tempo comprovò per vero il suo giudizio. Fu poi, nel principio di marzo (altri vogliono il giorno 21 di febbraio) condotto il re ai confini del suo regno, e rimesso in libertà; e consegnati per ostaggio a Carlo V il Delfino e il secondogenito del cristianissimo, finchè fosse, entro un tempo discreto, data piena esecuzione al concordato, con obbligarsi il re di tornare personalmente in prigione quando non si eseguisse.