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figlia del re di Portogallo, e, come dice Sepulveda890: Propter injuriam neglectae filiae, quam Carolo citra legittimam et maturam aetatem cum spopondisset, non ille quidem neglexit, sed justis de causis Isabellae, Portugalliae regis Emmanuelis filiae, posthabuit891. Quindi è che Arrigo s’unì col papa, co’ Veneziani, co’ Francesi per far argine alla troppo estesa potenza dell’imperatore. Fattasi la lega, che si volle chiamare Santa, per esservi alla testa il papa, cominciò questa col dare al re prigioniero consigli veramente poco santi, benchè utili per quel momento: Nullam fidem, nullum jusjurandum, nullos obsides dare recuset, modo se vindicet in libertatem; facile enim fore jurisjurandi veniam a pontifice maximo, principe conspirationis, qui hanc ipsam veniam ultro deferat, impetrare892: così il succennato Sepulveda893.
Carlo V venne in chiaro della lega, per avere i collegati tentato di trarre dal loro partito Fernando d’Avalos marchese di Pescara, vincitore del re Francesco, il quale a quel tempo era mal contento