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Tedeschi e Spagnuoli se lo disputavano. Il re, ferito come era anche in fronte, combattendo a piedi, si difendeva colla mazza di ferro. Per buona sorte sopragiunse il Lannoy, al quale egli si arrese prigioniero; e fu opportuno il di lui arrivo, poichè altrimenti correva pericolo il re di essere fatto in pezzi, tanta era la voglia che ciascuno aveva di possedere un tal prigioniero. Due cavalieri spagnuoli, Giacomo ossia Diego d’Avila e Giovanni Urbieta Biscaino, conosciuto chi egli era, lo aiutarono a salire a cavallo; ma il d’Avila gli tolse la spada, e l’Urbieta la collana del toson d’oro881. Il re rimase spogliato di quanto aveva di prezioso. La di lui sopraveste fu squarciata in cento parti, e i pennacchi