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Anco un’altra legge ho riscontrata in quei tempi, la quale merita d’essere ricordata, perchè ci fa conoscere alcuni ripieghi politici, i quali volgarmente si credono d’invenzione di questi ultimi tempi, non erano punto sconosciuti negli stati d’Italia alla metà del secolo decimoquinto; cioè le pubbliche lotterie. Nel capitolo nono accennai come sino dall’anno 1240 s’era posta in uso da noi la circolazione della carta in luogo del denaro, e a tal proposito si facessero leggi assai opportune; ora dall’editto del 9 gennaio 1448 verrà assicurato il lettore dell’antichità delle lotterie, ossia tontine, di quei tributi spontanei in somma ai quali si adescano i cittadini colla lusinga di arricchirli.