Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
possibile che reggessero a questa stagione; quindi il giorno 14 di novembre 1523, dopo otto settimane di assedio, si ritirarono ricoverandosi a Rosate ed Abbiategrasso. Bonnivet voleva ripassare le Alpi, e per assicurarsi la ritirata propose a Prospero Colonna una tregua; ma il Colonna non diede retta a tal partito, quantunque l’ammiraglio francese avesse interposta a favor suo la mediazione di madonna Chiara, famosa per la forma egregia del corpo, ma molto più per il sommo amore che le portava Prospero Colonna; il quale innamorato aveva ottanta anni, ed in fatti fra pochi giorni spirò in Milano il 28 dicembre 1523, essendogli succeduto nel comando il vicerè di Napoli Carlo Lannoy. Circa a quel tempo venne a Milano il duca Carlo di Bourbon, già contestabile di Francia, e luogotenente e governatore del Milanese sette anni prima; indi, in questo stesso anno 1523, col carattere di luogotenente generale cesareo.
(1524) Rimanevano i Francesi acquartierati ad Abbiategrasso, non senza molestia della città, la quale riceve una buona parte della provvisione dal canale detto Naviglio, che passa appunto in Abbiategrasso, quindi quella via rimaneva intercetta, a meno che non se ne facesse sloggiare i Francesi. Il duca, amato e riverito da’ suoi Milanesi, pensò a questa impresa. I Milanesi avevano somministrati novantamila ducati al loro buon principe, che ne avea bisogno per difendersi. Nel mese di aprile del 1524 il duca Francesco II, con una