Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
Cosse da non creder fureno facte per epsa repubblica mediolanense di allegria di Francisco Sforcia suo duca, et domandando denari el Sforcia per paghare lo exercito cexario, da gentiluomini, marchatanti, plebei et poveri herano portati danari, collane, argento; ogniuno portava qualche cossa per far danari, che mai fu visto tanta dimostrazione di amore, et di tutto hera tenuto bono conto, et a tutti quali havevano dato danari, collane, argento, fu a tutti facta la restituzione per Francisco Sforcia, et così fu dato pagha allo exercito cexareo, et ogniuno fu di bono animo di combattere contro i Galli.
Frattanto Lautrec co’ suoi Francesi, con ottomila Svizzeri, e coi Veneziani s’era ricoverato a Monza, ove eranvi il Montmorenci, il maresciallo Chabannes, il Bastardo di Savoia, il gran scudiere Sanseverino, il duca d’Urbino, Pietro di Navarra, ed altri illustri personaggi. L’armata della Lega, sotto il comando di Prospero Colonna, aveva posto gli alloggiamenti alla Bicocca, luogo situato fra Milano e Monza, e lontano circa quattro miglia della città; il luogo era vantaggioso per la difesa. Lautrec aveva sin da principio avvisato il re, ch’ei non avrebbe potuto difendere lo Stato contro l’armata che si andava formando, a meno che non gli venissero spediti soccorsi dall’erario, onde stipendiare un numero conveniente di Svizzeri; e dalle lettere era bensì stato assicurato di riceverlo, ma realmente mai non l’ebbe. Egli teneva animati gli Svizzeri, mancanti de’ loro stipendii, con promesse di imminente arrivo di danaro; ma essi, già troppo lungo tempo delusi, più non badavano