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contribuire all’esito della guerra. E questo motivo fu quello per cui dal Morone vennero essi chiamati a Reggio, di che veggasi l’opera, poco sinora conosciuta, ma che merita di esserlo, del Sepulveda: de Rebus gestis Caroli V imp. et regis Hisp., autore contemporaneo, che scriveva i fasti del monarca al quale serviva, e dal quale anche a voce poteva chiedere istruzione de’ fatti che esponeva in buon latino nel di lui regno. Della qual opera v’era bensì la tradizione nella Spagna, ma a caso venne a trovarsi manoscritta soltanto l’anno 1775, e si publicò dalla regia stamperia di Madrid nel 1780, sotto la direzione della reale accademia di storia.
(1520) Il maresciallo di Foix, ossia Lautrec, informato di questa unione che si andava facendo in Reggio, quantunque le intelligenze fra il papa e l’imperatore fossero segrete, senza rispetto alla pace vigente, invase a mano armata il Reggiano, e si accostò alla città con animo di sorprendere i Milanesi forusciti. Il Guicciardini storico era allora comandante di Reggio, e seppe rendere vano il progetto de’ Francesi, le violenze de’ quali, commesse in quella infruttuosa spedizione, sono da lui medesimo descritte. Un tal fato, seguìto nel seno