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a stabilire che la metà di questa somma s’impieghi ogni anno per formare un canale sotto la direzione del vicario e dei Dodici di Provvisione; ducento annui ducati si lasciano da distribuire all’arbitrio del vicario e Dodici suddetti; e quattromila e ottocento si distribuiranno chiamando col vicario e Dodici anche quattro dottori di collegio de’ fisici, quattro negozianti e quattro nobili deputati dello spedale. Ogni anno il ricettore renderà i suoi conti al magistrato camerale, chiamandovi il vicario e i fiscali. Era vicario di provvisione Bernardo Crivelli. Gli architetti idraulici che s’impiegarono, furono Bartolomeo della Valle e Benedetto Missaglia. Si cercò di fare un canale che ci rendesse comoda la navigazione col lago di Como. Primieramente si esaminò la valle di Malgrate, e risultò impossibile, perchè conveniva scavare un canale profondo trenta braccia per più d’un miglio, e ciò sotto il fondo del lago di Civate; e protraendo il canale sino al lago di Pusiano per imboccare il Lambro, che ne esce, conveniva sprofondare il Lambro cento braccia e dieci once. Perciò abbandonarono quella idea, e si rivolsero ad esaminare se meglio convenisse cominciare il canale sotto Airuno, e trovando che ivi dovevasi sprofondare centosessantadue braccia per attraversare quella costa, ne lasciarono pure anche tale idea. (1517) Poi, l’anno seguente, esso Missaglia con altri ingegneri, Giovanni Simone della Porta e Giovanni Balestrieri si posero ad osservare la Valle del Seveso, che comincia a Cavallasca, e passa per Lentate, e viene a Milano. Trovarono che