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col nome del duca adoperava ogni mezzo per cavar denaro dai popoli, abbandonati ad un’anarchia militare; e così senza alcun memorabile avvenimento passò l’anno 1514. (1515) L’anno seguente 1515 incominciò colla morte del re Lodovico XII senza figli, e colla incoronazione di Francesco I, l’avo paterno del quale era zio paterno del defunto, anche egli discendente dalla principessa Valentina Visconti. Il nuovo re era nel ventesimoprimo anno dell’età sua. Trovò la Francia in pace pel trattato seguito poco prima della morte di Lodovico XII. Il suo primo pensiero fu di ricuperare il Milanese; ed a fine di radunare nell’erario quanto bastasse alla spedizione, pose, con esempio infausto, in vendita le cariche della giudicatura della Francia. Si collegò nuovamente co’ Veneziani. Dichiarò reggente del governo la duchessa d’Angoulême sua madre; e si dispose a venire egli stesso alla testa della sua armata nel Milanese. Il duca prese al suo stipendio, in qualità di capitano delle genti d’armi, Prospero Colonna. E come tutto ciò che dà idea de’ costumi di quei tempi deve aver luogo nella mia storia, così io non ometterò un magnifico convito che il Colonnese imbandì in quella occasione, e di cui ci lasciò memoria il Prato. Ciò seguì il giorno 20 di febbraio 1515. Il duca e i cortigiani furono invitati, ed inoltre trentasei damiselle milanesi, dice il Prato. Fabbricò apposta un superbo salone di legno, riccamente dorato e dipinto, e dagli architetti fu stimato cosa notandissima, come dice il nostro scrittore. Quattro ore durò la mensa. Si continuava il costume di servire in piatti separati ciascuno degli invitati. Ognuno avea una pernice, un fagiano, un pavone, un pesce, ecc.; contemporaneamente dinanzi a ciascuno si riponeva