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che può essere collocato nella serie de’ governatori di Milano, ed è il sesto. La spoglia del duca di Nemours venne trasportata a Milano e sospesa entro di un sarcofago di piombo fra una colonna e l’altra del Duomo, siccome eranlo i duchi di Milano. La cassa venne coperta come lo erano le altre pure, con uno strato magnifico di broccato soprarizzo, dice il Prato: eranvi ricamati i gigli d’oro; pendeva la spada pontificia col fodero d’oro, acquistata a Ravenna; v’erano collocati all’intorno il vessillo del papa e quindici altre bandiere, prese in quella battaglia. Ma lo spirito feroce di partito e la superstizione non lasciarono tranquille le ceneri di questo giovine eroe; gli Svizzeri, i quali, come or ora vedremo, s’impadronirono in breve di Milano, entrati nel Duomo, sormontandosi l’un l’altro, scomposero, rovesciarono quel monumento, e le spoglie vennero disperse. Cambiatasi poi nuovamente la fortuna, e ritornati i Francesi, fu innalzato un mausoleo magnifico di marmo alla memoria di questo principe, e collocato nella chiesa delle monache di santa Marta. Di questo mausoleo or non ne rimane che la statua, sotto della quale si legge l’iscrizione seguente:
SIMVLACRVM GASTONIS FOXII
GALLICARVM COPIARVM DVCTORI
QVI IN RAVENNATE PRAELIO CECIDIT ANNO
MDXII
CVM IN AEDE MARTAE RESTITVENDA
EIVS TVMVLVS DIRVTVS SIT
HVIVSCE COENOBII VIRGINES
AD TANTI DVCIS IMMORTALITATEM
HOC IN LOCO COLLOCANDVM CVRAVERE
ANNO MDLXXIV
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