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ascendevano, tutto compreso, a seicentomila annui zecchini. Delle gioie da monarca che Lodovico il Moro possedeva, le quali diede in pegno per averne danari, quattro pezzi sol bastano per darcene idea. Da un manoscritto antico conservato nella grandiosa collezione del signor principe di Belgioioso d’Este, ciò ho rilevato. La carta si intitola: Zoye impegnate che erino dell’illustrissimo signor Lodovico Sforza - El balasso chiamato el Spino, estimato ducati venticinquemille. El rubino grosso con la insegna del Caduceo, de carati 22. Con una perla de carati 29, estimati ducati venticinquemille. La punta grossa di diamante, estimata ducati venticinquemille. La perla grossa pesa con l’oro den. 6, gra. 9, vale ducati diecimille. Il Corio ci descrive Lodovico Sforza come uomo di molto ingegno, d’aspetto veramente maestoso, di contegno nobile