Il regno de’ Goti durò sulla Italia per lo spazio di sessant’anni. Cominciò con Teodorico l’anno 493, e terminò con Teja nel 553. I re che furono di mezzo si nominarono Atalarico, Teodato, Vitige, Teobaldo, Erarico e Totila. Il più notabile per la storia di Milano è Vitige, sotto di cui la infelice nostra patria rimase presso che annichilata, come ora dirò. Non avendo io preso a scrivere una storia generale, ma unicamente quella di Milano, nè per ora nè in seguito mi stenderò mai sugli avvenimenti d’Italia se non di volo, e per quella connessione che ebbero colla nostra città. Quest’argomento, più vasto e generale, è stato trattato prima del 1766 da un uomo che, nel fiore della gioventù, ha posposti i piaceri che le grazie della persona e dello spirito potevano cagionargli, ai men volgari piaceri d’illuminare i suoi simili, e di lasciare una durevole memoria alla posterità. Alcune circostanze hanno consigliato il differire di render pubblico quel lavoro di erudizione, di fatica e d’ingegno non comune. I lettori un giorno giudicheranno se quel compendio della storia d’Italia sia stato annunciato da me con parzialità, e se l’autore medesimo, che gli ha fatti piangere colla Pantea, gli ha fatti fremere colla Congiura di Galeazzo Sforza, e gli ha occupati colla placida e sensibile narrazione di Saffo, abbia saputo dipingere al vivo il carattere de’ secoli, e lo stato della felicità e della coltura degl’Italiani da Romolo fino a noi. Per quanto sieno stretti i vincoli del sangue, e più quei d’una cara amicizia che mi legano a lui, io non posso dimenticare di rendere un tributo al merito ed ai servigi ch’egli ha preparati al pubblico. La storia d’Italia adunque dirà di più; e così, io della dinastia de’ Goti dirò unicamente, che sembrò riconoscessero