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sospetto, immediatamente uscì per salutare anche per un momento il creduto amico. Oldrado Lampugnano lo arrestò e lo tradusse a Milano: la famiglia del Fondulo fu posta nei ferri; il suo tesoro, nel quale si trovò anche una prodigiosa quantità di perle, fu confiscato; e Gabrino fu decapitato in Milano il giorno 21 di febbraio del 1425. Due anni dopo Oldrado Lampugnano, che aveva sacrificato la virtù e l’onore per ottenere la grazia del duca, perdette anche quella, e rimase colla esecrazione di se medesimo.

(1447) Il duca Filippo Maria morì il giorno 13 di agosto l’anno 1447, nel castello di Milano, dopo una settimana di malattia, nella quale non permise mai che alcun medico gli toccasse il polso. Egli morì con molta indifferenza. Corpulento sino alla deformità, da alcuni anni sentivasi opprimere dal peso proprio. La fortuna, da che aveva perduto il Carmagnola, eragli stata quasi sempre nemica; s’aggiugneva a questi mali la cecità, che da più mesi era in lui totale, sebbene simulasse di vedere: caecitatem sic erubuit, ut visum simularet, cubicularibus clamculum eum admonentibus, dice il Decembrio: onde, sebbene non oltrepassasse il cinquantesimoquinto anno, era ridotto come un vecchio decrepito. Io non ho accennato ancora le seconde nozze contratte dal duca colla principessa Maria di Savoia; poichè ella non ottenne se non se il nome di duchessa, e l’amica del duca fu sempre Agnese del Maino, madre di Bianca Maria; e si leggono in un antico messale che si conserva nella cospicua raccolta del signor don Carlo dei marchesi Trivulzi, le orazioni che allora si recitavano nella messa per quella compagna del duca,