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venne dichiarato duca di Milano, con un diploma segnato il giorno 2 di maggio dell’anno 1395; e con altro diploma posteriore l’imperatore dichiarò le venticinque città che intendeva comprese nel ducato concesso, cioè Arezzo, Reggio, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Crema, Bergamo, Brescia, Verona, Vicenza, Feliciano, Feltre, Belluno, Bassano, Bormio, Como, Milano, Novara, Alessandria, Tortona, Vercelli, Pontremoli, Bobbio e Sarzana. Oltre queste città lo stesso augusto investì il nuovo duca d’una distinta contea, transitoria pure a’ suoi discendenti, nella quale si comprendevano Pavia, Valenza e Casale. Il diploma è del giorno 13 ottobre 1396. Così quell’augusto venne a staccar dall’Impero ventotto città, che formavano la maggior parte dell’antico regno italico; e il duca ne diventò legittimo sovrano. Altre città possedeva Giangaleazzo, non comprese in quel diploma; poichè, sebbene avesse ceduto Padova e dato in dote alla principessa Valentina Alba ed Asti, ancora Bologna, Pisa, Siena, Perugia, Nocera, Spoleti ed Assisi erano sue suddite; per lo che era egli sovrano di trentacinque città. La solenne funzione di rivestire delle insegne ducali il nuovo duca si celebrò in Milano sulla piazza di Sant’Ambrogio, il giorno 5 di settembre dell’anno 1395. In que’ tempi non v’erano altri duchi in questa parte d’Italia; quindi la funzione fu solennemente celebrata con infinito corso di forestieri, e come dice il Corio, al spectaculo de tanta solennitate vi concorse quase de tutte le natione de christiani, ed anche infedeli, in modo che ciaschuno diceva non più potere maggior cosa videre. Io ho un esemplare manoscritto della orazione