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eccitò tale ammirazione presso i nostri antenati, che gl’innalzarono nel Foro una statua di bronzo; di che ci fanno fede Svetonio e Plutarco. Quando Augusto, reso padrone della terra, passò a Milano, si trattenne ad osservare questo monumento, non senza inquietudine dei Milanesi, ai quali non piaceva d’essere creduti nemici di lui, per l’ammirazione che mostravano verso l’uccisore di Cesare e il nemico della tirannia; Augusto prese anzi motivo di farci un encomio, perchè rendevano omaggio alla virtù indipendentemente dalle vicende capricciose della fortuna1. Così i Romani colti e potenti trattarono gl’Insubri agresti e deboli. I Romani giammai non insultarono ai vinti, nè mai schernirono i meno forti. Arditi nei pericoli, fieri contro la resistenza, pare che stendessero la dominazione su i popoli per liberarli dalla tirannia, per condurgli alla coltura e allo stato civile. Non credettero mai utile nè giusto il disprezzo anche verso un popolo barbaro. La grandezza di Roma abbracciava tutto il genere umano, e i popoli si dirozzavano per imitazione di

    lani ad cocnam hospite Valerio Leone, qui asparagum apposuerat, atque olei loco infuderat unguentum, ipse simpliciter comedit, et indignantes increpavit amicos. Satis enim, inquit, abstinere iis a quibus abhorrebalis nunc eam rusticitatem qui deprehendit ipse est rusticus.

  1. Statua ejus aerea fuit Mediolani (scilicet statua Bruti) in Gallia Cisalpina posita. Hanc, quae immaginem ejus bene repraesentabat, et erat artificiose facta, ut post vidit Caesar præteriit: mox subsistens, compluribus audientibus, vocavit Magistratus, civitatem eorum ferens sibi compertum esse foedus pacis rupisse, quod hostem suum apud se haberet. Ac primum sane negaverunt, et quemnam significaret ambigentes, intuebantur se mutuo. Ut vero conversus Caesar ad statuam contracta fronte, Nonne, inquit, hic stat hostis noster? Multo illi magis perculsi obmutuere. At Caesar arridens laudavit Gallos, quod amicis essent etiam in adversis rebus stabiles, praecepitque ne statua loco moveretur. Plutarc. in Vit. Bruti in finc.