Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
poena imposito, ut funibus cervicibus singulorum appositis, ligni supplicio commilitones plecteret. Sicque factum est; e i cadaveri poi di questi, ut cunctis transeuntibus temeritatis suae praeberent documenta, in ipsa via, in cumulos acti: fuerint autem, ut dicitur, quingenti. Un altro fatto accaduto nel Veronese, alla prima comparsa che fece nell’Italia l’imperator Federico, ce lo racconta il canonico Vincenzo di Praga, e ce lo racconta con mirabile indifferenza. I Veronesi pretesero che Federico dovesse pagar loro il passaggio nel castello di Garda, perchè non era per anco consacrato imperatore. Il castello era inespugnabile. L’imperatore promise con buone parole che avrebbe pagato. I Veronesi gli aprirono il passo, affidati alla promessa. Passato ch’ei fu, avvisò i Veronesi acciocchè mandassero a ricevere il denaro. Egli era accampato col suo esercito. Dodici fra i più nobili signori veronesi, perciò, si presentarono, avendo un seguito di molti altri nobili. L’imperatore li accolse con volto ridente. Li fece arrestare. Molti li fece trucidare. I dodici deputati li fece impiccare; ed uno di essi, avendogli provato d’essere consanguineo dell’istesso imperatore, lo fece impiccare sopra di un più alto patibolo. Eccone le parole: Rex Fridericus collecta plurima multitudine principum, et aliorum militum, Henrico duce Saxoniae, et Friderico filio regis Corradi, aliisque principibus sibi adjunctis, Romam ad Papam Adrianum, ut eum in Caesarem jure debito consecret, iter cum forti manu militum arripuit; cum autem in exitu Alpium ante ipsam Veronam civitatem ad Guordum castellum inexpugnabile pervenerunt, Veronenses, tamquam