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suo Ambrosio, armati adeuntes ipsius ecclesiam. In crastinum, simul cum clero laici in letaniis, et laudibus ad sanctum denuo procedentes Ambrosium, reatus praeteritos confitentur alterutrum; absolutione vero a sacerdotibus, qui praesto aderant, celebrata, reversus est in pace populus universus ad propria. Hic jam apparet schismatis hujusce terminus, decem novem per annos semper ab ipsa radice pullulando protensi. Pochi anni dopo Urbano II riconobbe Erlembaldo per santo, e trasportò solennemente le sue reliquie. La Chiesa però non celebra la memoria di Erlembaldo, e di lui può liberamente la critica esaminare il merito e la virtù.

Le forze di Roma rimasero dissipate affatto con questo avvenimento; si rivolse perciò Gregorio VII ad un altro partito. Primieramente egli sottrasse molti vescovi suffraganei dalla dipendenza dell’arcivescovo di Milano. Qualche leggiero distacco n’era già seguìto in prima. Pavia, già fino dal settimo secolo, s’era sottratta, e il di lei vescovo, come vescovo della città dominante, si era reso indipendente dal metropolitano: indi Giovanni VIII, nell’874, aveva dilatata la giurisdizione del vescovo di Pavia a scapito della diocesi di Milano; ma Ildebrando sottopose Como al patriarca d’Aquilea; Aosta all’arcivescovo di Tarantasia; Coira all’arcivescovo di Magonza. Così la dignità del metropolitano venne a scemarsi. Secondariamente, per i maneggi della contessa Matilde, ligia e mossa in tutto da Gregorio VII, Milano si ribellò al re Enrico III, che allora era imperatore, per quei mezzi istessi pe’ quali se gli ribellò