Pagina:Storia di Milano I.djvu/136

112 storia di milano

battere di que’ tempi. Nel tempo in cui dura un’azione, egli è sommamente importante il sapere dove si trovi il comandante, acciocchè colla maggiore prestezza a lui si possa riferire ogni avvenimento parziale; egli è parimenti opportunissimo il sapere dove precisamente si trovino i chirurgi, per ivi trasportare i feriti; parimenti è necessario che il sito in cui trovasi il comandante, e in cui si radunano i feriti, sia conosciuto da ognuno, acciocchè si abbia una cura speciale di accorrere a difenderlo. Questo sito deve essere mobile a misura degli avvenimenti; e a tutti questi oggetti serviva il carroccio, ch’era un’assai eminente antenna, alla sommità della quale stava un globo dorato assai lucido e distinguibile, sotto il quale pendevano due lunghe bandiere bianche, e al mezzo dell’albero stavavi una croce. Avanti di quest’antenna eravi l’altare, sul quale celebravansi i sacri misteri per l’armata; e tutto ciò era conficcato sopra di un carro assai vasto e sicuro per servire di base a questo enorme vessillo, e trasportarlo. Un gran numero di bestie si adoperava per moverlo. Non è punto inverisimile il credere che su di quel carro o carroccio si ponesse la cassa militare, la spezieria, e quanto più importava di avere in salvo e pronto uso. Nemmeno sarebbe inverisimile il dire che con varj segnali da quell’altissimo stendardo si dessero gli ordini per un mezzo prontissimo, come si costuma anche ora nella guerra di mare. Terminata la guerra, si riponeva il carroccio nella chiesa maggiore, come cosa sacra e veneranda; e così anche l’opinione religiosa contribuiva a fare accorrere alla di lui preziosa custodia i combattenti. Pare adunque che il comandante o rimanesse vicino al carroccio, o ivi almeno lasciasse l’indizio del sito a cui si vol-