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capo quarto 107

sanctarum virtutum turba procul abscessit1: così quel Santo descriveva i costumi di que’ tempi infelici. Il supplizio adunque de’ nominati abitatori di Monforte fu certamente atroce e poco cristiano; l’errore se vi fosse è cosa dubbia. Così leggiamo che dai pagani si trattassero i martiri; ma così non si legge che gli apostoli dilatassero la santa e mansueta religione di Cristo. Questa però è la prima memoria e la più antica di persecuzioni e patiboli adoperati da’ Cristiani per causa di religione, e mi dispiace che questo primo esempio, che ne’ secoli posteriori è stato seguìto da tanti altri funesti, sia stato dato in Milano l’anno 1028.

Frattanto che l’imperatore Corrado dimorava lontano dall’Italia, la potenza d’Ariberto andava ogni dì crescendo, e la città si avvezzava sempre più a considerare l’arcivescovo come il capo della Repubblica. A tanto giunse il potere d’Ariberto, che, unitosi con Bonifacio marchese di Toscana formarono un esercito, e sormontato il gran S. Bernardo, si portarono in vicinanza del Rodano ad unirsi all’armata dell’imperatore Corrado, che pretendeva il regno della Borgogna occupato da Odone duca di Sciampagna. Wippo attesta il luogo in cui quest’aiuto venne ad unirsi all’Imperatore, e i nemici furono sconfitti, rimanendo il regno a Corrado; di che ne fa una menzione distinta lo storico nostro Arnolfo 2. Poi ritornato Ariberto alla patria, sempre più militare ed animoso, avvenne che un buon numero di militi milanesi, malcontenti di lui, cercarono il modo di contenerlo; e memori della violenza usata da Ariberto contro i Lodigiani, passarono a Lodi, ed eccita-

  1. Muratori Med. Aev. Tomo V, pag. 65.
  2. Lib. II, cap. 8.