Pagina:Storia di Milano I.djvu/12

vi dedicatoria dell’autore

formi alla civile libertà; le rendite del Principato amministrate con mano paterna, conservate, accresciute, malgrado un difettoso sistema ne’ primi anni; e allontanato per tal modo il pericolo d’aggravare di nuovi pesi il popolo, anzi somministrati i mezzi per abbellire la città con pubblici edificj, per aprire la comunicazione interna con nuovi canali navigabili, e per soddisfare esattamente a tutti i pesi del regio erario oggetti animati, diretti e condotti a fine dalla Reale Altezza Vostra. I posteri, giudici e distributori della fama, ricorderanno la bontà generosa d’un Real Principe che regge in persona la casa degli orfanelli e degli esposti, e veglia sulla vita e sulla sanità di que’ bambini da padre amoroso che sdegna di confidare ad altri una occupazione sì cara al suo cuore. Ricorderanno la coraggiosa compassione che lo fa accorrere il primo agli incendj; entrare ne’ più meschini ricoveri della plebe; preservare la vita, i letti, i poveri arredi de’ sventurati comandare con giudiziosa rapidità le operazioni atte a contenerne i danni, e ristorare con celata generosità le perdite risarcite co’ soccorsi che la sua Real Mano distribuisce all’indigenza. Per tai titoli ha ottenuto la Real Altezza Vostra la sola fortuna a cui possa aspirare chi è collocato dalla Providenza nel sublime suo grado, cioè la stima e l’amore pubblico sentimenti nati dalla virtù e indipendenti dal timore e dalla riverenza, solo necessario retaggio del potere e della grandezza. Al cumulo delle obbligazioni mie aggiungo anche quelle della mia patria, che in certo modo mi appartiene più che ad un semplice cittadino, e mi unisco coi pubblici voti implorando dall’Ottimo Massimo Dio tutti gli avvenimenti prosperi alla Reale Altezza Vostra, mentre con umilissima riconoscenza mi prostro a’ Reali suoi piedi.

     Milano, 1 giugno 1783.