Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/657


35

usata da Diodoro, amendue equivalenti alla latina crepido, sono state bene interpretate da me per basamento; sappiate, che la parola κρηπίς crepis in prima sua significazione vuol dire scarpa, o sia quella specie di scarpa fatta colla suola solamente, e con legacce, o altro, detta dai Latini crepido.1, quale si vede a tante antiche figure: poscia fu adoprata anche a significare basamento, o altra parte sottoposta a qualche cosa per sollevarla alquanto; come appunto fa la scarpa all’uomo, detta dai Latini crepido. Sentite come nel senso di basamento dei tempj crepido sia stata per regola generale da Servio2: Crepido est abrupti saxi altitudo. Crepidines etiam templorum dici ipsos suggestus, in quibus ædes sunt collocatæ. Chiama crepidine, e suggesto il basamento dei tempj, perchè la crepidine, o basamento faceva lo stesso effetto nei tempj, come il suggesto, o predella ai tribunali, o agl’imperatori; che era di sollevarli, o farli comparire più alti. Vedete dunque spiegato bene Dionisio, e Dione, che avete citati voi, ove parlano di tempj, e usano crepidines. Esichio v. Κρηπίς dice, che crepidine è quella parte, che va lotto lo stilobate, o piedistallo delle colonne. Luciano3 chiama crepidine la base della statua di Giove Olimpico; come Stazio chiama crepidine la base, su cui era alzata la grande statua equestre in bronzo di Domiziano4:

.... Insessaque pondere tanto
Subter anhelat humus; nec ferro, aut ære laborant,
Sed Genio: teneat quamvis æterna crepido,
Quæ super ingesti portaret culmina montis,
Cœliferique attrita genu durasset Atlantis.


Cosi Giuseppe Flavio5, che citai nell’opera in una nota6, scrive: Basis autem pedibus facta erat e carbunculo, palmum lata, crepidinis speciem efficiens, octo vero digitorum latitudinem habent, qua tota pedum lamina ei innitebatur. Pausania7: Est oraculum supra lucum in monte, crepido in orbem candido faxo circumducta. Crepidinis ambitus est instar areæ minimæ, altitudine minore, quarti cubitum duum. Erecti sunt super crepidine obelisci tam ipsi, quam zonæ, quibus continentur, ænei. Se questi esempj non vi bastassero, ne recarei altri molti ad ogni vostra richiesta.

Rovinata in questa maniera la sustruzione, la base, il fondamento, o la crepidine, come volete voi, del vostro discorso, precipita tutto il tempio, che sopra vi alzaste a forza di calcoli veramente minuti per tanta fabbrica: imperocchè non avendosi a comprendere il basamento del tempio nella sua altezza; necessariamente deve dividersi la larghezza, e l’altezza di esso nel resto, e fare le colonne più alte, e più piccole, o più stretti quegl’intercolunnj. Voglio ciò nonostante eliminare altre cose, che al solito vostro supponete certe, o provate, e non lo sono.

  1. Aulo Gellio Noct. Attic. lib. 13. c. 21.
  2. Ad Æneid. lib. 10. vers. 653.
  3. Quom. hist. sit conscrib. §. 2. oper. Tom. II. pag. 35. edit. Reitz.
  4. Sylv. cap. I. vers. 56.
  5. Antiq. Jud. lib. 12. cap. 2. n. 8. edit. Amst. 1726.
  6. Pag. 117
  7. Lib. 9. cap. 39. pag. 791. Lipsiæ 1696.