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che quello1 trattano della pozzolana nello stesso modo e voi lo confessate dell’Alberti2, dicendo, che non ne parla lungamente, perchè non trovandosi questa per tutto, e volendo egli fare un trattato generale d’Architettura, doveva più tosto distendersi, come fece, a discorrere dell’altra calce più usitata, e comune. Leggete ora quanto diffusamente discorra Winkelmann della pozzolana, sue qualità diverse, proprietà, ed uso fattone in Roma, in Napoli, e altrove3. Osservate come parli del tufo, del peperino, del travertino, e del marmo, usati in Roma, non solo per la loro origine, e diverse qualità; ma facendo una specie di storia dei varj tempi, ne’ quali sono stati adoprati in questa città, per trovare l’epoca di tante sue fabbriche. Così dite generalmente di tutte le di lui osservazioni. Se i vostri due scrittori, ed altri accennano appena certe cose; egli vi fa quasi un trattato con riflessioni non fatte da essi: e se allo Scamozzi4 erano già note le volte più leggiere di pomici, e di vasi di tara del circo di Caracalla, come voi rilevate alla pagina LXIX.; non sarà delitto, che lo abbia osservato, e detto5 anche Winkelmann con molte altre aggiunte. Questo stesso vostro osservatore per giustificarsi delle cose dette e ridette da lui, e da altri, scrive, che le cose buone non sono mai ripetute abbastanza6.
Moltissime altre cose dette da Winkelmann le troverete affatto nuove: come per esempio sono quelle sulla villa Adriana a Tivoli7; sulla villa scoperta a Frascati, ove è la Ruffinella8; sulle case d’Ercolano, e d’altre città sepolte dal vesuvio9; e sulla maniera, con cui erano ornate, e dipinte10; e così di tante altre. Anche a voi pare utile, e dilettevole il sapere l’origine degli ordini, e qual tempio fosse costrutto nella Grecia,e in Roma o di questo, o di quell’altro ordine; se gli antichi usassero i vetri; se aprissero le porte innanzi, o indentro, e cose simili: perchè poi avete quasi voluto deridere Winkelmann, se ne ha trattato? Diventano forse inutili, e disgustose, perchè egli insieme non ha rilevato le belle proporzioni, e le belle forme degli edifizj antichi, e ciò che riguarda la solidità di essi? Torno a dirvi, che non avete capito, che egli ha voluto con queste ricerche fare anche delle osservazioni sugli antichi scrittori: ha voluto decidere delle questioni agitate da tanti grandi uomini, Salmasj, Casauboni, Mureti, ec. colle semplici autorità di diversi antichi autori senza badare ai monumenti dell’arte. Perciò ha parlato anche dei cammini degli antichi, come ne avea parlato Francesco di Giorgio, lo Scamozzi11, ed altri; e più a lungo ne ho parlato io per finire da giureconsulto coll’autorità delle leggi romane, e degli altri scrittori una controversia dibattuta dal marchese Maffei, dal P. Benedetti, ed altri molti scrittori diffusamente12: così ho fatto degli sportelli alle finestre, e dei vetri13 per illustrare antichi autori, e per