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te tre fornacette, dalle quali la fiamma s’insinuava fra i pilastrini; ove perciò dovea farsi fuoco di legna piuttosto che di carbone, come si vede nella pittura. Dei tubi, ne’ quali s’insinuava la fiamma, o il calore, ne parla il giureconsulto Procolo1; e il sotterraneo della stufa, o l’ipocausto è descritto da Stazio2:

Quid nunc strata solo referam tabulata, crepantes
Auditura pilas, ubi languidus ignis inerrat
Ædibus, & tenuem volvunt hypocausta vaporem?

Nell’uno, fuorchè il Robertelli, ha fatto osservazione nelle citate, o altre stufe, nell’ultima delle quali non si potè osservare per le rovine, se il pavimento dell’ipocausto, o sotterraneo, ove erano i pilastrini, fosse inclinato verso la parte della fornace, che era la più bassa, come ordina Vitruvio, affinchè la fiamma, e il calore più diretto, e ristretto andasse alla bocca dei tubi. Secondo quella regola i pilastrini doveano avere un’altezza gradatamente minore, della quale nessuno dei citati scrittori fa parola, dicendoli anzi tutti uguali.

XXI. Statua in marmo bianco dell’altezza di palmi nove e mezzo, senza il plinto palmi nove once dieci, conservata nel Museo Pio-Clementino. L’iscrizione, che ha sull’orlo dell’ampio vestimento di sottilissimo panno, l’ha fatta credere immagine del Sardanapalo re d’Assiria tanto celebre per la sua vera, o supposta vita voluttuosa, ed effeminata: ma siccome a quello non sarebbe convenuta la lunga barba, che ha la statua, essendo stato solito radersela ogni giorno; fu pensato, che vi fosse piuttosto scolpita l’effigie di un più antico Sardanapalo, uomo guerriero, e commendabile per la sua vita, come a lungo ha disputato il nostro Autore nel Tom. iI. pag. 102. 103., e qui avanti pag. 253.; senza però riflettere, che quello Sardanapalo è appena noto nelle antiche memorie, d’onde apparisce, che la sua persona non poteva interessare nè i Greci, nè i Romani da farne tante immagini, quali sono oltre la statua, le due teste, che accennai alla detta pag. 253. not. d., e qualche altra cognita sotto


il


  1. l. Quidam Hiberus 13. ff. De servit. præd. urban.
  2. Sylvar. lib. 1. cap. 5. in fine.