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tra più piccola, ed una fila di sei gocce al di fotto: questi ultimi due membri hanno la stessa larghezza dei triglifi. Le pietre, che formano l’architrave, si estendono dal mezzo di una colonna all’altro, e nella grossezza sono composte di due pezzi medi l’uno accanto all’altro, e che hanno tutta l’altezza dell’architrave.

Il fregio è alto un pollice più dell’architrave nel sito de’ triglifi: ma alle metope vi è una fascia compresa nel fregio, e che forma una parte della cornice, dal di lotto della qual fascia partendo le metope sono quadrate1. I triglifi non hanno capitello, vale a dire una fascia, che li coroni.

I triglifi dell’estremità sono posti nell’angolo del fregio, e gli altri sono divisi ad egual distanza fra loro. Sopra il mezzo di ciascuna colonna corrisponde un triglifo, ed un altro in mezzo: le metope sono tutte di una grandezza, e diventano quadrate. Per trovare questa distribuzione eguale l’architetto ha ristretto un tantino li due intercolonnj vicini a quello di mezzo, ed ha ristretto un poco più gli ultimi due; ma siccome sono ristretti di una quantità insensibile gli uni per rapporto agli altri; perciò l’occhio non può accorgersene, e non ne resta disgustato.

I due primi intercolonnj dalle parti laterali sono ristretti della stessa quantità, che gli ultimi due delle facciate per avere ancora nel prospetto laterale la distribuzione eguale dei triglifi, e delle metope. Questa operazione tende ancora alla maggior durata dell’edifizio; aumentandone le forze, e la solidità nelle cantonate.

La proporzione del triglifo alfa metopa, è come uno ad uno e mezzo; ed è la stessa, che in tutti gli altri ordini dorici.

I triglifi non sono già incastrati nel fregio; ma ciascuno vi forma una pietra, e le metope un’altra. Quelle pietre per verità hanno una grossezza minore, che le prime dell’archi-


trave;


  1. Pare che l’intenzione dell’architetto fosse di far comparire il fregio uguale all’architrave; mentre il pollice d: differenza, che ha di più il fregio doveva restar coperto dall’aggetto della fascia dell’architrave. Lo stesso è per la metopa, alla quale restano due pollici di più nell’altezza, per essere un giusto quadrato, cioè il doppio di ciò, che ha aggiunto al fregio, perchè appunto il doppio va in dentro la metopa del triglifo.