Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
496 | S p i e g a z i o n e |
gio 1784.; e per rendere queste osservazioni più interessanti ci ha favorito anche dei disegni da lui fatti con tanta scrupolosità, ed esattezza, da non lasciarci dubitare che siano di gran lunga migliori, e più utili di quelli dati dal P. Pancrazj, e da altri. Si sono divisi in quattro Tavole sotto lo stesso numero; ma però distinte con diverse lettere, per descriver le quali porteremo le parole del sig. Barbier tradotte in italiano sotto la sua revisione. „ La figura della lettera A. dà la pianta di questo tempio in due maniere differenti divise dalla linea a. a.: la metà a sinistra fa vedere la pianta come attualmente esiste; l’altra metà a destra dimostra come era anticamente.
Esso è perittero, avendo colonne con peristilj, o passeggi tutto intorno: è anfiprostilo avendo due portici, uno dalla parte davanti, che guarda l’oriente, e l’altra dalla parte di dietro: è esastilo, avendo nella facciata sei colonne: è finalmente picnostilo, essendo l’intervallo fra una colonna, e l’altra di un diametro e un quarto negl’intercolonnj più larghi: le colonne sono sei nelle facciate, e tredici ne’ lati, comprese quelle degli angoli1.
Il tempio, a prendere dal diametro b. b. delle colonne degli angoli, ha di lunghezza due volte e un terzo la sua larghezza: la lunghezza della cella, compresovi lo spazio per le scale, e i due vestiboli, è tre volte la larghezza della cella compresivi i suoi due muri; e ciascuno de’ vestiboli ha di lunghezza la metà della larghezza della cella: il vano della cella senza comprendervi i muri, è lungo due volte la sua larghezza: i muri hanno quasi il nono del vano della cella: i peristilj, o passeggi fra le colonne, e il muro della cella sono di un diametro e due terzi: finalmente i portici davanti, e di dietro hanno da una colonna all’altra due diametri e tre quarti.
Sembrarebbe che tutte quelle proporzioni da noi esposte, e alle quali gli antichi architetti s’attenevano principalmente, abbiansi fatti cadere in una irregolarità, rimproverata loro dai moderni: vale a dire, che le colonne interne, e i pilastri, che separano il portico dal vestibolo, nella
lar- |
- ↑ Vedi qui avanti pag. 5. not. a.