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to di sminuire secondo la solita regola e del decoro, e dell’adulazione1, il difetto, che esso aveva di pendere col capo verso l’omero sinistro, e che perciò nell’erme appena si accenni con una gonfiezza nel collo da quella parte, che fa quasi pendere la testa alla parte opposta; e come osservammo alla pag 251. not. e., Caracalla imitando Alessandro per questo difetto portava la testa piegata alquanto verso la spalla sinistra, non verso il cielo, quale la vedeva nelle di lui immagini, al dire d’Aurelio Vittore. La grandezza dell’erme è di circa i tre palmi in tutto: ben conservato nel volto, fuorchè il naso rotto, e la pelle un pò corrosa. Il marmo è cipollino statuario. Questo marmo cipollino, che era di varie specie, si cavava nel territorio della città di Caristo nell’isola Eubea2, ora Negroponte, detto perciò caristio, di cui si facevano principalmente le colonne. Per il suo colore bianco pallido, e verde chiaro si dice di vario colore da Strabone al luogo citato, e da Seneca3: Paolo Silenziario4, e s. Isidoro5 lo chiamano verde, e Stazio6 lo paragona alle acque del mare. Vedasi anche il Cariofilo7. L’annotatore al Nardini8, il quale crede, che il cipollino sia il marmo detto frigio dagli antichi, non avrà osservato le descrizioni, che essi danno di questo, dalle quali conosciamo essere il marmo detto ora paonazzetto, allora frigio, e sinnadico, dalla città di Sinnada nella Frigia. Tutti convengono nel dirlo bianco strisciato, o asperlo di macchie paonazze, o color di sangue. Stazio9:
Sola nitet flavis Nomadum decisa metallis
Purpura, sola cavo Phrygiæ quam Synnados antro
Ipse cruentavit maculis lucentibus Atys:
Quasque Tyrus niveas secat, & Sidonia rupes.
e nella descrizione della villa Sorrentina di Pollio Felice10:
Tom. III. | M m m | Syn- |
- ↑ Dione Grisostomo Orat. 37. pag. 466.
- ↑ Strabone lib. 9. pag. 667. seg., lib. 10. pag. 684., Plinio lib. 36. cap. 6. sect. 8., Eustazio a Omero Iliad. lib. 2. §. 27. Tom. iI. pag. 586. della edizione del P. Politi.
- ↑ in Troade, vers. 837.
- ↑ Descr. templi s. Sophiæ, par. 2. v. 203.
- ↑ Orig. lib. 16. cap. 5.
- ↑ Sylv. lib. 1. cap. 5. vers. 34., lib. 2. cap. 2. vers. 93.
- ↑ De ant. marmor. pag. 18. seg.
- ↑ Roma ant. lib. 2. cap. 12. pag. 108.
- ↑ Sylv. lib. 3. cap. 5. vers. 36. segg.
- ↑ loc. cit. lib. 2. cap. 2. v. 87. segg.