Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/442

424 S p i e g a z i o n e

poco corrosa nel contorno. Forse nel dritto vi manca un punto dalia parte corrosa, e farà stata un quincunce, ossia cinque parti dell’asse per il peso, e per il valore. Tali possono infatti dirsi quelle, che porta monsig. Guarnacci della stessa grandezza, e con que’ cinque punti. Nel rovescio vi è un vaso forse per simbolo dell’eccellenza dei vasi detti etruschi, lavorati anche in quelle città. Vedasi pag. 191. not. 1., e 213. not. b.

28. Pag. 206. * Corniola posseduta già dal sig. Cristiano Denh. Rappresenta Peleo padre d’Achille, che fa voto al fiume Sperchio in Tessaglia di consecrargli la chioma del figlio se salvo ritorna dalla guerra di Troja. La forma delle lettere, la maniera del lavoro, e l’essersi trovata, come le altre numerate, in Etruria la fanno credere opera d’artefice etrusco. Vedi pag. 189. e 203.

29. Pag. 207. * Pittura antica sopra di un vaso di quelli detti etruschi, ove si rappresenta Ercole venduto ad Onfale. E’ presa dalla collezione Hamiltoniana, e si descrive alla pag. 363. Ha la iscrizione in fondo, di cui meglio diremo appresso.

30. Pag. 238. * Pittura d’altro vaso dei detti etruschi, posseduto dal cav. Mengs, ed ora colla sua raccolta esistente nella biblioteca Vaticana. Ivi si credono rappresentati in maniera comica gli amori di Giove, e d’Alcmena. Vedi alla pag. 228. seg., e Tom. iI. pag. 73. not. 1.

31. Pag. 239. * Bassorilievo della villa Albani, che Winkelmann avea fatto disegnare, e incidere in grande per la terza parte de’ Monumenti antichi inediti. Pare che rappresenti una dispensa. Vedi Tom. iI. pag. 142.

32. Pag. 287. * Vaso creduto etrusco posseduto in Milano dal signor D. Carlo de’ marchesi Trivulsi, e spiegato dagli Editori Milanesi alla pag. 233. not. 2. Potrebbe anche pensarsi, che quello, il quale abbraccia la persona porta in letto, dia dei baci a questa per la credenza, che aveano i Gentili di trattener così per qualche poco l’anima dei moribondi, come notò il Barzio1.

33. Pag. 288. * Pittura d’antico vaso consimile preso dalla collezione Hamiltoniana, ove il nostro Autore alla pag. 232.


e seg.
  1. Advers. llb. 4. cap. 17. pag. 192.