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s u l l e R o v i n e d i R o m a. | 415 |
conto, fu creato Sisto IV., che lo drizzò nella piazza Lateranense con un bel piedistallo di marmo. Lo dice trovato in una vigna. Quel luogo, dove stava, e dove fu posto da Clemente III., anticamente non poteva esser una vigna; ma la piazza avanti al palazzo. E siccome questo allora aveva un altro giro assai più lungo dalla parte della Scala Santa, rimarcabile nella stampa datane dal Ciampini, e da altri; coll’andar del tempo, prima di Sisto IV., che fu più volte restaurato, e probabilmente ristretto, come lo fu poi molto più al tempo di Sisto V., che lo rifece quale si vede al presente; il cavallo considerato all’antico suo luogo da Flaminio Vacca, il quale scrisse dopo Sisto V., e dagli altri appresso, compariva trovato in una vigna, perchè fu fatta vigna dove prima si estendeva una parte del palazzo. Dal Laterano venne in fine trasportato l’anno 1538. per ordine di Paolo III. a trionfare sulla piazza del Campidoglio1, ove
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- ↑ Scrive Flaminio Vacca al luogo citato, che Michelangelo Buonarruota vi fece il piedestallo con un pezzo di fregio, ed architrave di Trajano, perchè non si trovava marmo sì grande. Ai due lati vi furono poste queste due iscrizioni a capriccio, non sopra fondamenti storici; ignorandosi allora la storia della statua:
pavlvs iiI pont. max. statvam aeneam eqvestrem. a. s. p. q. r. antonino pio
etiam tvm viventi statvtam variis dein. vrbis. casib: eversam. et. a.
sYxto. iiiI pont. max. ad lateran. basilicam repositam vt memoriae opt
principis consvleset patriaeq. decora atq. ornamenta restitveret. ex
hvmiliori loco in aream capitlinam transtvlit atq. dicavit ann sal.
m. d xxx viii
Imp. caesari divi antonini. r. divi hadriani nepoti divi traiani
parthici pronepoti divi nervae abnepoti. m. avrelio antonino pio
avg. germ. sarm. pont. max. trib. pot. xxviI. imp. vi. coss. iiI. p. p. s. p. q. r
Mi conferma a credere, che allora s’ignorasse la storia della statua, la lite, che dice il Vacca insorta, e durata degli anni tra il Capitolo di s. Giovanni in Laterano, e il Senato e Popolo Romano per il trasporto di essa in Campidoglio; pretendendo il primo esserne padrone, perchè trovata in una vigna di sua pertinenza. Se allora si fosse saputo, che un Papa la fece trasportare al Laterano dal Campo Vaccino; si farebbe anche riflettuto, che un altro Papa poteva farla trasportare in Campidoglio. Quella lite peraltro non ebbe alcuna conseguenza; ed è falso ciò, che dice Winkelmann nel Tom. iI. pag. 395. *, che il Senato presenti ogni anno un mazzo di fiori al Capitolo in ricognizione di dominio; non praticandoli ciò, come mi assicura il signor cavaliere Gianpaolo de’ Cinque stato più volte conservatore; e non avendosi memoria, che siasi mai praticato per l’avanti, come attesta il signor ab. Marmi archivista Capitolino, che ne ha fatte a mia richiesta tutte le ricerche.