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Nel secolo X. il medesimo Cavallo detto di Costantino seguitava a stare in Campo Vaccino. Abbiamo dalla vita del Papa Giovanni XIII.1, che venuto a Roma l’anno 966. il nominato imperatore Ottone I. per calmar li tumulti eccitati contro quel Pontefice, fra le altre cose diede in poter di lui Pietro prefetto della città, autore di tutti i mali, il quale, recisagli la barba, fu fatto sospendere per li capelli dal Cavallo di Costantino: e avanti allo stesso Cavallo poco dopo, vale a dire l’anno 974. secondo il Muratori2, vi fu gettato di notte il cadavere dell’antipapa Bonifazio figlio di Ferruccio, al tempo del Papa Giovanni XIV.3. Dagli scrittori poi della vita di Clemente III., all’anno 1187. si racconta4, che questo Pontefice ingrandì il palazzo pontificio al Laterano, l’ornò di pitture, e vi fece fare un cavallo di bronzo: equum quoque æreum fieri fecit. Il Tiraboschi, prese letteralmente quelle ultime parole fieri fecit senza cercar più oltre, ha creduto di trar quindi un argomento per provare, che la statuaria fosse a quel tempo in qualche riputazione5. Avesse veduto almeno il Ciacconio nella vita di Clemente6, il quale se ignorava tutta la storia di questo fatto, ben capì, che la statua non poteva essere una nuova statua fatta dal Pontefice, ma quella di Marco Aurelio, che suppone stata dal tempo innanzi al Laterano! Noi pertanto sosteniamo, che Clemente in occasione di far abbellire, e rimodernare il palazzo Lateranense, la facesse colà trasportare dal Campo Vaccino, ove stava abbandonata, e neglet-


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  1. Presso il Muratori Rer. Ital. Script. Tom. iiI. par. 2. col. 331. A.
  2. Annal. d’Ital. Tom. V. par. 2. anno 974. pag. 262.
  3. Catalogo de’ Pontefici presso l’Eccardo Tom. iI. col. 1640. Vedi anche il Contelorio De Præf. Urb. in supplem. Antiq. Rom. Salengre, Tom. I. col. 555., e il Vendettini Del Sen. Rom. lib. 1. cap. 4. n. 4. pag. 56.
  4. Riccobaldo Ferrariense Hist. Pontif. Roman. presso l’Eccardo Tom. I, col. 1217. princ., presso il Muratori Tom. IX. col. 178., fra Francesco Pipino Chron. cap. 14. ivi col. 598., Amalrico Augerio presso lo stesso Tomo iiI. par. 2. col. 377., e presso l’Eccardo Tom. iI. col. 1748., ove le citate lezioni sono tutte scorrette.
  5. Stor. della Letter. italiana, Tom. iiI. in fine.
  6. Tom. I. col. 1135. E. all’anno 1188. edizione di Roma 1677.