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fuit Memoria Adriani imperatoris, sicut legitur in sermone s. Leonis Papa de festivitate s. Petri, ubi dicit: Memoria Adriani imperatoris, miræ magnitudinis Templum constructum, quod totum lapidibus coopertum, & diversis historiis est perornatum: in circuitu vero cancellis æneis circum septum, cum pavonibus aureis, & tauro æneo: ex quibus (pavonibus) duo fuerunt de illis, qui sunt in canthtero Paradisi. In quatuor partes Templi fuerunt quatuor caballi ænei deaurati, in unaquaque fronte porta, ænea: in medio giro fuit sepulcrnm porphyreticum, quod nunc est Lateranis, in quo sepultus est Innocentius Papa II., cujus coopertorium est in Paradiso B. Retri super sepulcrum Præfecti. Io non so quanta fede meriti tutto quello racconto, almeno per gli ornati del Mausoleo; sebbene l’abbia meritata presso gli scrittori, che sono venuti dopo di lui, i quali parola per parola lo hanno trascritto, come fece l’autore mentovato De mirabilibus Romæ presso il P. Montfaucon1, che neppur fo se debba dirsi lo stesso coll’anonimo scrittore del secolo decimoterzo, di cui porta le parole il Venuti2. Una cosa sola vi aggiugne quello scrittore, cioè, che le porte di bronzo ancora vi fossero al tempo suo: Inferius portæ æreæ, sicut nunc apparent, habet monumenta.

Dai tempi di Crescenzio in poi la Mole, come fortezza, fu molte volte assediata, battuta, e presa, verosimilmente con danno di essa; e alla fine fu rovinata barbaramente dai Romani nel tumulto suscitato dopo l’elezione del Papa UrbanoVI. l’anno 1378. Vi era allora un capitano, o castellano francese, che la custodiva per favorire l’antipapa Clemente, e i cardinali oltramontani del di lui partito. Per vendicarsi del Popolo Romano loro contrario, questo capitano inquietava la città, e la tormentava con dardi, e cannonate, che danneggiavano le vicine case; alcune delle quali an-


da-


  1. Diar. ital. cap. 20. pjg. 291.
  2. Par. 2. cap. ult. in fine.