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Probabilmente il Senato restaurò anche il Tempio di Roma, come io intendo Aurelio Vittore nella vita di Costantino, ove scrive: Adhuc cuncta, quæ magnifice construxerat (Constantinus), Urbis Fanum, atque Basilicam Flavii meritis Patres sacravere. Nel secolo seguente, che è il quinto dell’era cristiana, principalmente dopo che i Goti, e i Vandali ebbero spogliata la città delle ricchezze, quelle entrate per restaurare le fabbriche, e quelle del Senato doveano essersi ridotte a poca cosa: imperciocchè abbiamo da un’altra iscrizione, la quale forse appartiene all’anno 443., secondo l’osservazione del P. Corsini1, che il prefetto col tenue soccorso, che potè avere dal Senato in tante pubbliche angustie, durò fatica a restaurare le Terme fatte da Costantino sul Quirinale, state da lungo tempo danneggiate in un popolare tumulto:

PETRONIVS PERPENNA MAGNVS QVADRATIANVS
V. C. ET INL. PRAEF. VRB.
CONSTANTINIANAS THERMAS LONGA INCVRIA
ET ABOLENDAE CIVILIS VEL
*al. fatalis   POTIVS * FERALIS CLADIS VASTATIONE
VEHEMENTER ADFLICTAS ITA VT
AGNITIONE SVI EX OMNI PARTE PERDITA
DESPERATIONEM CVNCTIS REPARATIONIS
ADFERRENT DEPVTATO AB AMPLISSIMO
ORDINE PARVO SVMPTV QVANTVM
PVBLICAE PATIEBANTVR ANGVSTIAE
AB EXTREMO VINDICAVIT OCCASV ET
PROVISIONE LARGISSIMA IN PRISTINAM
FACIEM SPLENDOREMQVE RESTITVIT2


Io credo per tumulto popolare, anzichè per occasione de’ Goti, che vennero in Roma sotto il comando d’Alarico


nell’


  1. loc. cit. pag. 340.
  2. La porto così disposta nelle linee, come la dà il P. Corsini; per comodo della stampa. Presso il Nardini lib. 4. c. 6.pag. 164., ed altri, è contenuta in otto linee.