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s u l l e R o v i n e d i R o m a. |
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ulterius præcipua putabit, cum in una urbe tot stupenda conspexerit? Habuerunt honorem, quia præcesserunt tempore; & in rude sæculo quicquid emersisset novum, per ora hominum jure ferebatur eximium. Nunc autem potest esse veridicum, si universa Roma dicatur esse miraculum. Quapropter talia virum peritissimum suscipere decet: ne inter illa nimis ingeniosa priscorum ipse videatur esse metallicus; & intelligere non possit, quæ in illis artifex antiquitas, ut sentirentur, effecit. Et ideo det operam libris antiquorum, instructionibus vacet: ne quid ab illis sciat minus, in quorum iocum cognoscitur subrogatus1. Altrove2 descrive il Circo Massimo con tutti gli obelischi, ed altri suoi ornamenti; e dice, che vi si facevano ancora i giuochi, siccome si facevano nell’Anfiteatro Flavio3. Ci dà4 il Foro di Trajano5 per un prodigio; il Campidoglio per una cosa superiore alle forze dell’umano ingegno: Trajani Forum vel sub assiduitate videre miraculum est. Capitolia celsa contendere, hoc est ingenia superata vidisse; e intieri rappresenta gli acquedotti, le terme, e le tante pubbliche fontane. Del Teatro di Pompeo6, chiamato allora il Teatro Romano, che per la sua gran mole andava a rilassarsi, ci riporta7, che il re Teodorico ordinò venisse restaurato, come generalmente tutte volle si restaurassero le altre fabbriche, se ve n’erano, che in qualunque modo avessero sofferto danno8; e che il re Teodato fece restaurare i grandi elefanti di bronzo posti nella Via Sacra, i quali per la loro antichità minacciavano rovina9. Il palazzo del Senator Pincio, da cui scrive10 che furono tolte con licenza di Teodorico alcune colonne, che più non servivano,
- ↑ Ripete in compendio questi stessi sentimenti form. 13., che darò appresso.
- ↑ lib. 3. epist. 51.
- ↑ lib. 5. epist. 42.
- ↑ lib. 7. form. 6.
- ↑ Di cui si è parlato qui avanti Tom. iI. pag. 371. §. 19.
- ↑ Di cui parimente dissi alla pag. 321. not. c
- ↑ lib. 4. epist. ult.
- ↑ lib. 1. epist. 25.
- ↑ lib. 7. epist. 30.
- ↑ lib. 3. epist. 10.