Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/271


di   W i n k e l m a n n. 253

già l’asta, ma il tirso. Si cambi l’asta col tirso, il quale era un’asta coperta con un mazzo di foglie d’ellera, purché sia un bastone, o scettro lungo. Da quella cava medesima, dove l’anno scorso (1761.) in una vigna vicino a Frascati, ma verso Monte Porzio, fu trovata una statua d’insigne scultura di Sardanapalo re d’Assiria barbato, ma il primo di questo nome, mentovato da Castore presso Eusebio nella sua Cronica, non il secondo diffamato, e descritto da Erodoto1, da Ctesia2, e da Diodoro3, coll’iscrizione in un orlo del suo panno СΑΡΔΑΝΑΠΑΛΛΟС, insieme con quattro statue donnesche, che sembrano Cariatidi4, ed altre in pezzi, è scappata fuori una bellissima statua donnesca, panneggiata, e grande al vero. Non le manca altro che un braccio, il resto è sano, e sicuro. Questa vigna, ove fassi lo scavo, sembra essere stata una villa della gente Porzia, secondo alcune iscrizioni ivi ritrovate. Quanto pagherei, se vi potessi far ridere con tutta la moneta cattiva, cioè con un’antichità, che ora vi porto. Questo è un soldato di bronzo scavato in Sardegna, mandato al car-


dina-


  1. lib. 2. cap. 150. pag. 177.
  2. Presso Ateneo lib. 12. cap. 7. pag. 528.
  3. lib. 2. §. 23. pag. 126., Dione Grisostomo Orat. 62. pag. 588., Orat. 78. p. 658. Clemente Alessandrino Pædag. lib. 2. cap. 11. oper. Tom. I. pag. 292., Strom. lib. 1. n. 24. pag. 416., lib. 2. n. 20. pag 491., ed altri autori ivi citati nella nota, e Aristotele presso Cicerone De fin. lib. 2. cap. 32., Tuscul. quæst. lib. 5. cap. 35. De Guignes Explication de l’incript. du tombeau de Sardanap. Acad. des Inscript. Tom. XXXIV. Mém. pag. 416. segg. ha cercato di difendere quel sovrano, sostenendo, che i Greci tutti abbiano detto tanto a suo discredito, principalmente perchè non riflettevano, che la condotta di lui avea da interpretarsi secondo gli usi, e lo spirito degli Orientali. Certo si è, che i Greci hanno tenuti i re d Assiria generalmente per molli, ed effeminati, forse perchè menavano una vita ritirata, e amavano la pace, come bene osserva Goguet Della orig. delle leggi, et. Par. I. Tom. I. lib. I. cap. 1. art. iiI., Par. iI. Tom. iI. lib. I. cap. I. Per li varj Sardanapali può vedersi anche Freret Essai sur l’hist. des Assyr. Academ. des Inscr. Tom. V. Mem. pag. 350. segg., il presidente Bouhier Dissertation sur Sardanapale, e il P. Niccolai Il Tobia, diss. 2. pag. 22. segg.
  4. Vedi Tom. iI. pag. 102. Queste statue feminili a parlare propriamente non sono Cariatidi, ma Canefore, come osserva contro il nostro Autore, che così le chiama, anche al luogo citato della Storia, e in un altro, e nei Monum. ant. Par. iiI. cap. 1. pag. 219., l’annotatore al Nardini Roma antica, lib. 6. cap. 4. pag. 297. del che per altro non era da menarne tanto rumore. Winkelmann al luogo citato dei Monumenti nomina due Ermi somigliantissimi alla testa di questo Sardanapalo, uno nel palazzo della Farnesina, e l’altro passato da Roma in Sicilia, ove stava già presso i Gesuiti in Palermo, come nota il signor barone Riedesel Voyage en Sicile, ec. let. 1. pag. 19. Si veda la Tav. XXI,, e la spiegazione di essa.