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252 L e t t e r e


A r t i c o l o   XIII.


Nella mostra, che l’emo Alessandro Albani fece poco fa de’ suoi magazzeni di rottami antichi marmorei, che noi chiamiamo cimiterj, si trovò una figura sedente sopra una sedia, e nella base rotta si fcoprirono le lettere ΕΥΡΙ.... Sopra l’appoggio della sedia s’inalzava una lastra con dieci nomi di tragedie d’Euripide, gettato in un cantone dai Gesuiti nel Collegio Romano. Vi corsi subito, e la misura, ed il giro di rottura segnato prima da me in carta confrontava appuntino; e si fece un cambio di questo pezzo con alcune medaglie imperiali in argento. I monumenti d’antichità hanno spesse volte la sorte di quel ladro, che lasciò un orecchio a Madrid, e un altro a Napoli. Vi saranno notate in tutto non più di trentasette tragedie, le quali faranno le più stimate dagli antichi; e ne ho ricavati i nomi di cinque da verun autore mentovate. Vi è qualche altra particolarità, di cui farò uso a tempo suo1. La testa, che manca, verrà copiata da un butto antico. Considerate ora, come una cosa dà mano all’altra, e che per ispacciarsi antiquario bisogna aver veduto tutto. Senza la cognizione d’una delle quattro ultime pitture d’Ercolano2 non si farebbe potuto risarcire questa figura. Vi si scuoprono puntelli, che danno manifesto indizio di asta pura, o di scettro, la quale non pareva competere ad un poeta non deificato come Omero3. Io sostenni allora il contrario allegando il poeta tragico a Portici, ed appoggiando l’asta di questo con un epigramma greco, dove al medesimo Euripide vien dato, non


già


  1. Si veda qui avanti Tom. iI. pcg. 63. Il ch. sig. abate Amaduzzi contemporaneamente al nostro Autore pubblicò l’elenco di quelle tragedie con una sua lettera inferita nel Tomo VII. de’ Miscellanei di Lucca stampati da Giuseppe Rocchi.
  2. Descritta al luogo citata, e qui avanti pag. 222.
  3. Vedi qui avanti pag. 231.