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reso il suo nome celebre. Infinocchiò uno di que’ buoni Padri, il quale gli vendè quaranta de’ più rari mss. greci per trecento scudi. Questo negozio trapelò; ma il venditore per mancanza d’un catalogo non poteva essere convinto: e Witsen se ne partì col suo bell’acquisto. Questa notizia l’ho ricavata da un certo carteggio. L’ultima diminuzione è stata fatta alla libreria dagli Austriaci, i quali con mano regia hanno preso gli avanzi migliori. Il famoso Dioscoride, i Vangeli scritti in lettere majuscole d’oro su pergamena purpurea1, un Diodoro Siculo, un Licofrone, un Dione Cassio, un Euripide, ec., tutti greci, conviene ora cercarli a Vienna. Vicende deplorabili! 2


A r t i c o l o   XII.


Notizie d’antichità scavate in Roma, e nella
sua campagna.


È tempo, che parliamo un poco delle antichità di Roma; non di quelle, che sono da lungo tempo esposte alla pubblica viltà, se non fosse per incidenza; ma di quelle, che si scuoprono alla giornata. Ahi gran Roma!

.. Possis nihil urbe ROMA
Visere majus3.

Nello scavare i fondamenti per una fabbrica, che fanno i Monaci Silvestrini di santo Stefano del Cacco, si sono trovati


H h 2 tre


  1. Nella relazione italiana, che riporta il sig. Kollar al luogo citato qui appretto, si dice, che è in carta purpurea, a differenza di tanti altri, che si dicono in pergamena.
  2. Nei supplementi fatti dal sig. Adamo Francesco Kollar al Tomo I. de’ Commentarj della biblioteca Vindobonese di Pietro Lambecio col. 763., e segg. si dà il catalogo di tutti i codici, e libri, che da quella libreria passarono alla Cesarea di Vienna. Isacco Vossio in una sua lettera a Niccolò Heinsio, che è la XII. del Tomo iiI. Syllog. epistolar. a viris illustr. scriptar. ec. per Petrum Burmannum, Leidæ 1727. pag. 566. parla d’un codice abbastanza antico di Varrone De re rustica, che gl’increbbe di non avere in Napoli rincontrato, e collazionato colle stampe.
  3. Orazio Carm. sæcul. vers. 11. 12.