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care nella stanza sopra il sudatorio medesimo. Intorno alle camerette sotterranee, o stufe, rimane qualche dubbio: imperciocchè essendo senza ingresso, e da ogni parte chiuse, toltene le bocche quadrate, non si comprende, come facessero a trar fuori la cenere, la strettezza del corridoretto d’avanti non dando campo per maneggiare una pala. Non trovo altro espediente, che di supporre, che mandassero dentro un ragazzo per le bocche quadrate, le quali pajono fatte a posta capaci per quello ripulimento, ec.1.


A r t i c o l o   V.


Notizie sulle pitture antiche d’Ercolano.


Importerebbe molto il sapere, se le pitture d’Ercolano, almeno le più grandi, sieno fatte da maestri greci, o da romani. Per mezzo del piano de’ cuniculi delle scavazioni, e per certe altre combinazioni si potrebbe giugnere a qualche probabilità. Ma quanto al vedere questo piano, ogni mia diligenza, e insinuazione è stata mal impiegata. Si mette subito avanti, come la testa di Medusa, la proibizione di Sua Maestà. Nel tempo del mio soggiorno a Portici fu scoperto un frammento d’una mezza figurina con un panneggiamento leggiadro, e di pieghe graziose. Accanto alla testa sta il nome troncato in carattere simile a questo, che vi abbozzo2. Questa figurina non è inferiore alle più belle del museo, e se mal non m’appongo, farà fatta da un pittore romano, e molte altre lo possono essere ugualmente. Si sa poi da Plinio, che il pittore Ludio al tempo d’Augusto fu il primo, che mise


in


  1. Per maggior intelligenza di tutto questo si veda la Tavola XX. qui appresso, e, la spiegazione di essa, ove noi parleremo più a lungo di queste stufe, e di quelle, che si sono trovate in altri luoghi; e si tratterà anche più diffusamente della mentovata villa Tuscolana.
  2. Vedi Tom. iI. pag. 72. È riportato nelle Pitture d’Ercol. Tom. iiI. pag. 231.