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4 O s s e r v a z i o n i

Chi vorrà prendersi il piacere di confrontare ciò che nelle seguenti Osservazioni io sono per dire degli edifizj di quella città colle notizie datene in quest’opera, si accorgerà facilmente quanto siano esse mancanti ed incomplete.

Tutte le mura, che formano il quadrato della città di Pesto, situata un miglio e mezzo d’Italia lontano dal lido del golfo di Salerno, colle quattro porte, si sono conservate intiere1. Sono fabbricate di grandissime pietre2 tagliate in quadro, o bislunghe, unite insieme senza calce; ed ogni pietra all’esterno è a sei facce in forma di diamante. Nella sommità vi sono a certe distanze delle torricelle rotonde. In questo recinto, e nel centro dell’antica città, si veggono gli avanzi di due tempj, e di un altro pubblico edifizio, il quale è stato o una basilica, o una palestra, o un ginnaso3. Sono questi senza contrasto i più antichi monumenti, che esistano della greca architettura4; e col tempio di Girgenti in Sicilia, e il Panteon di Roma sono i meglio conservati5; avendo uno di que’ tempj ancora intiero il suo frontispizio nella parte anteriore, e nella opposta; e restando in piedi la maggior parte del frontispizio dell’altro tempio.

Tutti e tre gli edifizj sono anfiprostili, vale a dire circondati da un ordine di colonne isolate; ed hanno un


por-


  1. Una gran parte delle mura sono rovinate; e in qualche luogo ne restano appena i vestigj. La porzione che si conserva, è ben considerabile, e fa vedere una magnifica costruzione. Delle porte una fola ve n’è rimasta, qual la diamo in fine di questo Tomo Tav. II. veduta dalla parte esterna.
  2. Hanno più di otto, e dieci palmi in lungo; quattro, e cinque in largo; e tre, o quattro di altezza.
  3. Il lodato P. Paoli Dissert. 5. lo crede un atrio, o edifizio toscano, destinato per uso di commercio, o per trattarvi de’ pubblici affari.
  4. Il P Paoli prova diffusamente nelle dette sue dissertazioni, che siano opere degli Etruschi in tempi antichissimi anteriori a qualunque edifizio, che si abbia dei Greci, e prima ancora che essi conoscessero l’architettura. Vedi anche la di lui dissertazione, o lettera a me diretta, e inserita qui appresso alle Osservazioni del nostro Autore sul tempio di Girgenti.
  5. Il tempio di s. Sofia in Costantinopoli, di cui parlammo nel Tom. iI. pag. 424.. n. a., è forse il più ben conservato degli antichi tempj; posteriore peraltro di molto alle nominate fabbriche. Può vedersene la descrizione, come è nello stato presente, presso il signor Milizia Memorie degli architetti, Tom. I. pag. 103. segg. v. Antemio.