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di W i n k e l m a n n. |
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tivi, ma si trova ancora in LAVDARE’TVR. FEMINA’RVM. FECISSE’. A’MISSVM. MERVI’T. VARIETATE’S. Il marchese rimasto erede poco fa della casa sua, è portato per il buon gusto, ed ha fatto trasportare una quantità di statue, busti, e quadri, raccolti da duecento anni in quà, da una sua villa poco distante da Roma. Fra le altre cose di gran pregio vi è il torso d’un Satiro in atto di ballare, di grandezza piucchè naturale, d’una maestria inarrivabile; e può stare a fronte al Laocoonte, ed è superiore al Fauno, che è nella galleria del Gran Duca di Toscana, a giudicarne sul gesso. Egli tiene quella roba nascosta per paura delle voglie del mio Mecenate card. Alessandro Albani; ma a me, come amico, l’ha fatta vedere; ed io anderò a rilevarne il merito nella parte teoretica della Storia dell’Arte1. Questa è una digressione οὐ πρὸς Διόνυσον, quale la libertà dello stile epistolare deve permettere. Il carattere dunque de’ papiri d’Ercolano è della stessa forma, e grandezza di quello della Bibbia greca famosa de’ LXX. alla biblioteca Vaticana. Ma vi sono de’ pezzi con un carattere grande come quello del Pindaro d’Oxford, cioè de’ volumi tagliati in mezzo; giacché per evitare lo stento troppo lungo per iscoprire agli occhi di tutto il mondo l’intimo recesso di sì rari avanzi, si è ricorso a quello ripiego di tagliare alcuni volumi per mezzo: barbaro arbitrio di privata autorità. L’abate Martorelli, professore di lingua greca al Seminario, si è fatto lecito di spacciare contro l’evidenza, che i papiri sciolti sinora, e tutti gli altri non sono altro, che contratti, e diplomi2, e che gli antichi non usavano se non che libri quadrati3. Con questo sproposito, e con mille altri, è uscito fuo-
- ↑ Di questo Satiro non ve ne parla. Qui ne loda il torso, che è antico.
- ↑ loc. cit. cap. 3. pag. 277., e in addit. pag. XXX.
- ↑ loc. cit. cap. 3. pag. 277. dice, che non nega si usassero volumi; ma solo che tutti i libri anche composti di molti fogli fossero rotolati a modo di volume.