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di colonne1. Che più? Son tanto antiche le colonne, che dal culto dato a quelle vogliono Pausania2, e Clemente Alessandrino3, che avesse origine l’idolatria. Quanto poi all’invenzione di quest’artefatto già dissi trovar assai improbabile, che se ne concepisse l’idea dall’osservare i tronchi degli alberi; ed ora soggiungo, che ugualmente inverisimile mi sembra, che fossero state proporzionate alla statura dell’uomo, o a quella della donna, acciocchè il fusto corrispondesse alla base. E qual relazione vi può mai essere fra un corpo vivo, ed una pietra immobile; e fra l’uffizio che deve fare la base, che regge un uomo, e quella, che sostiene una colonna? L’uomo ha le sue piante adattate per reggerlo, indi per camminare, e saltare. Le colonne non camminano. Devono regger sè stesse, e di poi un peso di loro incomparabilmente maggiore. Più strana si è poi la spiegazione del come si proporzionassero le colonne joniche. Esse facevansi più svelte perchè simili alle donne, e quello ad effetto di usarle ne’ tempj dedicati alle Deità femmine, nel mentre che le più grosse si usavano ne’ tempj dedicati alle Deità mascoline; onde ne verrà in conseguenza, che l’esser una Deità o maschio, o femina influisse ben di molto a render nel primo caso più pesante, e nel secondo assai più leggiero il muro, la travatura, il tetto, e quanto quelle colonne dovevano sostenere.

§. 35. Da qual oggetto avranno adunque appresa gli uomini l’idea di formar una colonna, indi di farla di tal grossezza che fosse sufficiente a sostenere e sè medesima, e quanto volevasi soprapporre? Da’ sassi. Sembra incredibile a prima vista l’assertiva, e pure la troveremo la più facile, la più naturale. Le costruzioni più antiche, che noi pos-


sia-


  1. lib. 2. cap. 148. pag. 176.
  2. Pausan. lib. 9. c. 24. pag. 757., c. 41. in fine, pag. 797.
  3. Stromat. lib. 1. n. 24. Tom. I. pag. 418.