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che debba interpretarsi tutto ciò, che ho scritto in altri luoghi riguardo all’essere opera degli Etruschi.
Precedono a questa lettera le Osservazioni di Winkelmann sopra i due tempj, della Concordia, cosi detto volgarmente, e di Giove Olimpico, amendue a Girgenti, da lui stese sulla relazione del sig. Roberto Mylne, come avvisa in principio di esse, le quali possono considerarsi come un compimento della materia d’Architettura. Ho dovuto contentarmi di tradurle sulla versione francese inserita in fine delle suddette Osservazioni sull’Architettura, e in fine della prima parte delle sue lettere pubblicate in francese dallo stesso editore; perchè non mi è riuscito di trovare quel Tomo della Biblioteca delle Scienze, e Belle Arti stampata in Lipsia in lingua tedesca, nel quale Winkelmann le avea fatte divulgare. Ciò non ostante si troverà, che la mia traduzione è più uniforme alla mente dell’Autore, perchè fatta secondo i termini dell’arte sovente non osservati, o confusi dal traduttor francese: e vi ho aggiunta inoltre una descrizione assai più minuta, e interessante della fabbrica del primo Tempio, colle sue Tavole in rame, che può vedersi in fine di questo Tomo al numero di esse.
Le lettere sulle scoperte d’Ercolano, e di altri luoghi, che furono promesse nella prefazione al primo Tomo, tengono qui il quarto luogo. Winkelmann le scrisse in italiano da Roma al consigl. Bianconi, autore delle lettere sopra Cornelio Celso, mentre stava in Dresda, affinchè partecipasse le notizie antiquarie, che vi andava dando, al Principe reale
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