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§. 23. Le colonne al di fuori erano rotonde, e quadrate dentro, giusta l’espressone di Diodoro, che il traduttor latino passa colla stessa brevità. Per quadrate in dentro può intendersi, che quelle colonne fossero tagliate in quadro nel muro. A Bolsena si trova un pezzo d’una colonna di porfido da una parte semicircolare, e dall’altra parte quadrata. Nondimeno io credo che Diodoro abbia voluto dire, che quello tempio aveva nell’esterno delle colonne semicircolari, e che nell’interno fosse ornato di pilastri1.

§. 24. Quelle colonne semicircolari aveano venti piedi di circonferenza. L’interno (parola, che neppur ha capita il traduttore), l’interno dico di quelle colonne, era di dodici piedi2. Se il diametro d’una colonna preso tre volte ne fa tutta la circonferenza, che farebbe qui di trentasei piedi, la metà di quella circonferenza farebbe stata di diciotto piedi: ma siccome era di venti piedi, convien dire che le colonne avessero descritto di più di un semicircolo. Qualche pezzo di esse ci ha provato, che quella misura era esatta; perocchè il diametro era poco più di undici piedi inglesi, che si sono potuti determinare sopra molti pezzi troncati. Il diametro delle otto colonne semicircolari della facciata della chiesa di s. Pietro in Vaticano, che sono le colonne più grandi fatte dai moderni, deve essere a un di presso di nove piedi inglesi; donde possiamo farci un’idea della grandezza delle colonne del tempio di Giove.

§. 25. Vitruvio, parlando delle differenti specie di tempj, non fa menzione alcuna di quelle con colonne semicircolari3. Neppure si trova presso alcun antico scrittore la


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  1. Il signor ab. Terrasson traduce: „ Si sono usate in questo tempio due maniere d’architettura unite insieme; perocchè di tratto in tratto si sono fatti nei muri dei pilastri, che escono in fuori, a modo di colonne rotonde, e in dentro hanno la forma di pilastri tagliati in quadro.
  2. Il testo del signor ab. Terrasson ha: „ I pilastri di dentro hanno dodici piedi di larghezza.
  3. Ne parla sicuramente nel lib. 4. cap. 7. in fine, dicendo, che v’era una maniera di situare le mura della cella fra gl’intercolonnj d’intorno, onde non comparissero se non