Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/13


d e l l' A b.   C a r l o   F e a. vij

poco attentamente. Io ho avuto il vantaggio pregiabilissimo di potermi approfittare dell’opera magnifica del ch. Padre Paoli intorno a quelle ammirabili fabbriche, da cui ho potuto ricavare notizie più sicure, e precise della forma degli edifizj, che ho accennate in piè di pagina; ed anche le stampe in rame, che si danno in fine. Ma siccome il sentimento del dottissimo scrittore di quell’opera è diverso da quello di Winkelmann riguardo all’ordine dell’Architettura, credendole questi lavoro di greci artisti, e quegli opera di etruschi in tempi antichissimi; pensai di accennare nelle note quella nuova opinione; ma nel tempo stesso motivai all’Autore di essa alcuni dubbj, che allora mi si affacciarono alla mente, per rispondere ai quali egli si compiacque di scrivere una lettera a me diretta, che ho inserita nel Tomo. Oltre l’essere quella scritta con quella facondia propria di lui, viene a supplire in varie cose la storia per ciò, che s’appartiene ai popoli orientali, agli Ebrei in ispecie, e agli Egiziani; e vi sono sparse delle buone erudizioni, e qualche nuova opinione plausibile. Il punto principale della controversia però non mi è paruto a segno deciso da dovermi rimuovere dalle proposte difficoltà; che anzi avendo in seguito trovato nuove prove di fatto per gli edifizj, e nuovi lumi di storia, con quel rispetto, che può compatire l’amicizia contraposta alla verità, e il merito dello scrittore lodatissimo per tante opere, ho potuto ampiamente sostenere il sentimento di Winkelmann, che è il comune, compendiando una nuova storia della città di Pesto; a norma della quale intendo,


che