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102 | O s s e r v a z i o n i |
§. 20. Gli ornamenti dell’interno degli edifizj, che appartengono al secondo articolo di quello capo, dovrebbero essere l’oggetto principale delle nostre osservazioni, ricercandoli nei tempj, e nei palazzi, se il tempo tutti non gli avesse distrutti. Non parlerò dell’interno del Panteon, che è noto abbastanza per le varie stampe in rame, che ne sono siate fatte. Il vestibolo delle case, ossia quella parte, che entrando si vede la prima, a cui era stato dato il nome di ἐνώπια1, era decorato in un modo particolare: e perciò Omero lo chiama ἐνώπια παμφανόωντα2, la parte, che d’ogni intorno riluce.
§. 21. Que’ soffitti, i quali non aveano i ripartimento, o riquadri incavati, nominati avanti3, erano per lo più ornati di lavori di stucco, siccome vedesi ancora fra gli altri al soffitto d’un bagno a Baja, ove è rappresentata in maniera bellissima Venere Anadiomene, o che esce dal mare, con dei Tritoni, e Nereidi, ec.: e ben conservato ne è il lavoro, senza dubbio perchè è di poco rilievo; all’opposto di quello dei tempi più recenti, che per essere di maggior rilievo, generalmente ha molto più sofferto. Nelle volte della chiesa di s. Pietro in Vaticano un tal guasto è per dir così certo, avendo tre palmi di grossezza le rosette di stucco, che vi sono affisse.
$. 22. Si doravano anticamente, come oggidì, le figure, e i riquadri dei soffitti, e delle volte. L’indoratura d’una volta riempita nel palazzo degl’imperatori si è conservata, malgrado l’umidità del luogo, così fresca, come se fosse fatta adesso. Convien ripeterne la ragione dalla grossezza delle foglie d’oro degli antichi; imperciocchè per la doratura a fuoco le foglie usate da loro erano come uno a sei
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