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sull’Architettura degli Antichi. 99

que sia, v’erano anche degli scudi attaccati alle colonne nel tempio di Giove Capitolino in Roma1.

§. 14. Questi scudi effettivi diedero in seguito occasione di porre degli scudi a bassorilievo nelle metope: ornamento, che fu usato egualmente dagli architetti de’ tempi moderni nell’ordine dorico; come può vedersi in varj palazzi di Roma, che sono stati decorati con altre armi, e trofei militari. Ma furono anche posti degli scudi al frontispizio dei tempj, come a quello di Giove or mentovato2.

§. 15. Sulle metope del fregio del tempio dorico di Pallade in Atene sono rappresentati combattimenti con animali3; e su quello del tempio di Teseo si vedevano i fatti di questo eroe4. Vitruvio suggerisce di scolpirvi dei fulmini5. I fregi dell’ordine corintio erano ornati di teschi di bovi, e di arieti, quali vedeansi al tempio di Milasso nella Caria6; o vi si rappresentavano degli utensili di sacrifizj, come al fregio su tre colonne sotto il Campidoglio7. Al fregio del tempio d’Antonino e di Faustina v’hanno de’ grifoni, che tengono dei lustri8. Cogli stessi ornati è decorato il fregio d’un grazioso tempietto9, o piuttosto cap-


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    dando al fregio di quell’ordine l’epiteto di dorico, triglifi dorici; e Aristotele Ethic. ad Nicom. lib. 10. cap 3. op. Tom. iiI. p. 174., ove nomina il basamento, e il triglifo, come due parti diverse del tempio: ἡ δὲ τῆς κρηπῖδος καὶ τοῦ τριγλύφου ἀτελής. Si sarà continuato a chiamare triglifo anche dopo esservi state aggiunte le metope, se vogliamo credere, che quegli scrittori abbiano usato il termine dell'arte, perchè quello sarà stato il nome datogli da principio quando v’ erano i soli travi.

  1. Liv. lib. 40. cap. 28. n. 51.
  2. id. lib. 35 cap. 10. n. 10.
  3. Pococke Tom. iI. par. 2. pl. 67. p. 162.
  4. id. ibid. pl. 9. pag. 169.
  5. lib 4. cap. 1. dice, che si facciano sotto la soffitta del gocciolatojo, in quei vani, fra le vie, e le goccie.
  6. Pococke loc. cit. pl. 55. pag. 61. [ Si veda la figura del bassorilievo che si è data nel Tom. iI. pag. 162., ove al fregio si vede una corsa di cocchi.
  7. Vi è questo ornamento, e anche un teschio di bove.
  8. Desgodetz pag. 48. 49. 60.
  9. Non posso decidere cosa alcuna sull’antichità di questo edifizio. La conservazione sì perfetta d’un’opera del tempo dei Romani mi pare alquanto problematica; perrocchè niente si è conservato intiero degli antichi edifizj nella Toscana. Il battistero di Firenze, che i Fiorentini pretendono essere stato un tempio di Marte, non può sembrare un monumento antico se non a quelli, che lo hanno osservato soltanto di passaggio. Tutti gli altri battisteri sono, come questo, ottangolari. Tali sono, per esempio, quel di Roma, e quel di Nocera de’ Pagani fra Napoli e Salerno. Non ho potuto avere altri documenti intorno all’edifizio vicino a Siena, se non che già esisteva quando fu