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sull’Architettura degli Antichi. 85

ste camerette sotterranee per un andito strettissimo di circa due piedi di larghezza; e vi si gettavano da una apertura quadrata dei carboni, il calore dei quali s’insinuava per mezzo de’ tubi descritti fino nella camera, che si trovava immediatamente sopra, il cui pavimento era coperto d’un musaico grossolano, e le mura impellicciate di marmo. Quella camera era quella, che si chiamava la stufa (sudatorium). Il calore di essa si comunicava a quella di sopra per mezzo dei tubi, che salivano nel muro, e aveano un’apertura nell’una, e nell’altra camera per ricevere, e tramandare il calore, che giugneva temperato nella camera di sopra, e potevasi accrescere, o diminuire a talento1. Può formarsi un’idea esatta di quella specie di stufa, e di camere a tubi colla scoperta fatta nell’Alsazia di altre consimili, che il sig. Schoepflin ha fatte esaminare, e disegnare con attenzione grandissima2; e per ciò che riguarda il piano generale non differiscono punto dalle camere del Tuscolo.


  1. Si vedano le dette lettere art. iv.
  2. Alsat. illustr. Tom. I. Tab. 15.



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