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presso i Greci, e loro Pittura. 55

santa Maria Maggiore nel luogo ov’erano altre volte gli orti di Mecenate1. Rappresentansi in questa pittura, siccome ho dimostrato ne’ miei Monumenti antichi2, le nozze di Peleo e di Teti, presso i quali le tre dee delle stagioni, o piuttosto tre Muse suonano la cetra e cantano l’epitalamio. Vedasi ciò che pur ho detto intorno a questa pittura nelle Ricerche sull’allegoria3.

§. 7. La quarta pittura, cioè il preteso Coriolano, non è già perduta, come pretende du Bos4; ma vedersi può anche oggidì nelle terme di Tito, in quel luogo ove trovato fu il Laocoonte5. L’Edipo6, almeno nello stato in cui trovasi attualmente, è inferiore alle sin qui mentovate pitture. In questa però deve notarli una particolarità, e forse non ancora osservata da’ moderni; poichè l’ha omessa o stesso Bellori pubblicandone il disegno. Nella parte superiore, ove la pittura è quali del tutto cancellata, vedesi come in lontananza un asino e ’l suo conduttore che con un pungolo lo spigne innanzi; ed è questo senza dubbio l’asino su cui Edipo caricò la sfinge che aveasi recata dal monte, e portolla quindi a Tebe. Ma ciò non si è dagli altri divisato, perchè sopra tal pittura sono stati dati de’ nuovi colori.

§. 8. Le antiche pitture, che serbansi nel museo del collegio Romano, tratte furono in questo secolo da una camera


alle


  1. Zuccaro Idea de’ Pittori, lib. 2. p. 37.
  2. Par. I. cap. 19. pag. 60.
  3. pag. 38. & 39.
  4. Réflex. sur la poes. ec. sect. 37. Tom. I. pag. 378.
  5. Ne dà la figura La Chausse Pict. antiquæ, ec. Tab. 1. sopra un poco esatto disegno. Il nostro Autore in altro proposito nella Prefaz. ai Monum. ant. ined. p. XXIII. così ne scrive: „ La pittura antica che s’è conservata nelle terme di Tito, ove credesi figurato Marco Coriolano alla testa dell’armata in atto di combattere contro la patria, e la madre di lui e la consorte, che gli si fanno incontro co’ loro figliuoli, oltre essere la stampa diversa della pittura, vedesi in questa espresso un avvenimento accaduto in luogo chiuso, ciò che non può adattarsi all’abboccamento di Coriolano con la madre, e con la consorte, tenutosi in campo aperto; dovendosi piuttosto riferire ad Ettore, e ad Andromaca; tanto più che la donna, la quale parla col preteso Coriolano, non è attempata, come lo mostra la stampa, ma giovane.
  6. Bellori Pict. vet. in sepulcr. Nason. Tab. 19.