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44 | Meccanismo della Scultura |
bassi-rilievi; e quella d’un altro fanciullo sedente che si cava una spina da un piede1. E’ pur ivi la Lupa etrusca che allatta Romolo e Remo, di cui s’è parlato nel Lib. III.2, il busto che passa sotto il nome di Bruto, e due oche o piuttosto anitre, che sono state indorate, come la Diana triforme del museo Capitolino, la quale però, non avendo più che un palmo d’altezza, non dev’essere qui rammemorata. Indorati similmente sono due pavoni di bronzo posti nel giardino interno del palazzo Vaticano, vicino ad una gran pigna dello stesso metallo, la quale avea forse servito di ornamento sulla cima del sepolcro d’Adriano3, entro cui è stata trovata4.
§. 20. Poche statue di bronzo veggonsi nelle altre gallerie e musei di Roma. La più nota è quella di Settimio Severo nel palazzo Barberini5, in cui però moderno lavoro sono le braccia e i piedi; ivi pur è la mentovata figura etrusca tenente un cornucopia di recente lavoro, e nel museo di quello palazzo conservasi un bel busto femminile.
§. 21. Il museo del collegio Romano abbonda di antiche opere in bronzo, che però fono per lo più piccole figure6. Le più grandi, rappresentanti un fanciullo e un
Bac- |
- ↑ Queste tre veggonsi presso Maffei Racc. di stat. Tav. 20. 24. e 23.
- ↑ capo iiI. §. 11. pag. 202.
- ↑ Come viene rappresentata in tante stampe in rame.
- ↑ Narra Flaminio Vacca nelle sue Memorie, n. 61., che sia stata trovata nel fondare la chiesa vecchia della Traspontina, alle radici del Mausoleo di Adriano, ove crede che facesse fine al medesimo come impresa di quell’imperatore. Altri opinano, che abbia servito alla piramide degli Scipioni, altri al sepolcro di Onorio. Ma non può essere quella stessa pigna, di cui parla un canonico antico romano in un manoscritto conservato nell’archivio della sagristia Vaticana, in cui descrive lo stato della Basilica Vaticana a’ suoi tempi; e le parole del quale vengono riportate dall’Orlandi nella nota al Nardini Roma antica, lib. 7. cap. 13. in fine, p. 430.; imperocchè scrive, che una tal pigna era bucata nelle noci per gettar acqua, e che serviva ad una fontana del Panteon: Pinea ænea, quæ, fuit coopertorium cum sinino æneo, & deaurato super statuam Cybelis matris deorum in foramine Pantheon, in qua videlicet pinea subterranea fistula plumbea subministrabat aquam ex forma sabatina, quæ toto tempore plena præbebat aquam per foramina nucum omnibus ea indigentibus: il che non si può dire di quella del Vaticano, che non è bucata.
- ↑ Maffei loc. cit. Tav. 92.
- ↑ Si possono vedere in parte portate in rame, e descritte dal P. Contucci nel T. I. e iI. della descrizione dei bronzi di quel Museo.